Testi inediti di Clery Celeste.

11139731_10206064802449721_349334437_nClery Celeste ha esordito lo scorso anno con “La traccia delle vene” (Lietocolle, Pordenonelegge, 2014), una raccolta che si denuncia fin dal titolo nella sua volontà materica, il corpo, di cui si può seguire un’eventuale traccia. Di formazione scientifica (è radiologa), l’autrice ci restituisce una sorta di organismo non dominabile, stretto dalla morsa di precisi confini biologici: un dentro e un fuori la cui mescolanza fa decadere qualsiasi perfezione identitaria. Lo confermano questi testi inediti, lì dove anche la semplice gestualità del corpo può tradurre una sconfitta. Un’analisi che sa alimentarsi di immagini evocative, per nulla retoriche, con uno stile piano e colloquiale, declinato ai bisturi della parola. Se tuttavia Celeste non concede alcun cedimento a un artificioso senso di pietà, nessuna ostentata carità verso la fragilità fisica, nondimeno entra in circolo un’idea di compassione. Un’impressione sostenuta proprio dalla volontà di indagare l’oggettiva debolezza, come sempre accade, quando il poeta sacrifica l’afflato emotivo per dare voce a una spietata trasparenza.

 

Mary B. Tolusso

 

 

*

“Quelli della chemio
io li riconosco dall’odore
che hanno tra le piaghe della pelle”
non si tratta di categorie, non siate
ipocriti, è solo per capirci meglio
finire quel che si è cominciato
prima ancora che i lenzuoli sappiano
dell’uomo oltre il vetro
che suda e respira
tra gli aghi, sì respira.

 

*

Lo spazio assente attraversa dita
che non sanno come muoversi,
piane e seccate le voci oltre le frasi
come foglie – questi i mondi
sconfitti dall’amore – quando ancora
si aspettava un sabato sera insieme,
una qualche resurrezione
come prima, come oltre
il fascio nervoso della porta.

 

*

Abbiamo incontrato il sole del pomeriggio
tagliando la nebbia che ci stava dritta
all’altezza del busto, monchi come alberi
visti per metà, senza sapere dove sta
il suolo, dove la tomba dei miei cari.

 

Nota Biografica.

Clery Celeste è nata a Forlì nel 1991, città in cui vive. È laureata in Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia. Ha vinto i premi: “Tropea Onde Mediterranee” (2009, 2010); “Agostino Venanzio Reali” (2009, 2010, 2012); “E. Cantone” (2011, 2012); “Pro Loco Fiume Veneto” (2011); “Biennale internazionale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo” (2011-12). Risulta finalista nel Premio Rimini (2014). Suoi testi sono presenti in riviste e siti.La traccia delle vene è la sua opera prima (LietoColle editore – Pordenonelegge, 2014).

“Tua e di tutti” di Tommaso Di Dio

10615837_10202476528931245_2020007879_nE’ da poco uscito “Tua e di tutti” secondo libro di Tommaso Di Dio, grazie alla collaborazione e alla bella iniziativa portata avanti da Pordenonelegge e dall’editore Lietocolle. Tommaso Di Dio non solo è uno degli autori più interessanti nati negli anni ottanta ma è anche un uomo che vive con passione e intraprendenza la poesia, sempre pronto ad interessarsi e a promuovere iniziative e progetti legati al mondo poetico. Continua a leggere